RPG nella Riabilitazione dell’Articolazione Temporo Mandibolare (ATM)
Il sintomo cardine dei DTM è il dolore con conseguente difficoltà nella apertura e chiusura della bocca. Questo è il motivo per cui la maggior parte dei pazienti richiede una visita specialistica.
Altri sintomi classici sono:
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Mal di testa;
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Dolore all’orecchio o davanti all’orecchio
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Dolore nei muscoli faciali;
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Rumore durante il movimento della bocca (click articolare causato dallo spostamento del disco);
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Limitazione della mobilità, a volte con blocco articolare (la bocca non si chiude o non si apre);
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Difficoltà nella masticazione
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Deviazione del movimento della mandibola;
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Gonfiore locale
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Vertigini (capogiri)
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Acufeni (fischi nelle orecchie).
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Dolore cervicale
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Temporo Mandibolari?
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Epidemiologia
Si stima che il 75% della popolazione mondiale abbia almeno un sintomo di disfunzione articolare alla mandibola e il 33% un sintomo di disfunzione muscolare.
L’incidenza è maggiore nel sesso femminile, con un rapporto di 5 a 1 rispetto al sesso maschile.
Insorgono in maniera più frequente tra i 25 e i 40 anni.
Gli studi indicano che pazienti che già presentano cefalea cronica e emicrania, possono avere
anche sintomi e segnali di disfunzione della ATM correlati.
Cause dei disordini temporo mandibolari
I disordini temporo mandibolari hanno cause multifattoriale. Tra le principali stanno le cattive abitudini, che possono stimolare il sistema nervoso a provocare contrazione isometrica sostenuta nei muscoli della masticazione.
Esempio:
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Mordere l’unghia (oncofagia)
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Mordere oggetti duri come matite, penne, tappi.
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Uso frequente di gomme da masticare
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Stringere i denti o mordersi le labbra (bruxismo diurno),
Altri fattori causali possono essere:
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Ma postura della testa e collo;
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Alterazioni occlusionali dentarie, come la mancanza dei molari;
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Lassità legamentosa;
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Alterazioni sistemiche come la fibromialgia e l’artrite reumatoide;
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Disturbi ormonali;
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Fattori psico-emozionali, come lo stress o la depressione che possono contribuire ad aggravare i sintomi;
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Fattori traumatici come le contusioni facciali, colpo di frusta, aperture forzate o prolungate (es. sedute odontoiatriche, intubazioni), trattamenti odontoiatrici inadeguati (protesi non congrue, apparecchi di correzione senza dovuta valutazione posturale);
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Fattori anatomici come ma formazioni dei condili della mandibola.
Valutazione
La valutazione inizia con l’anamnesi e la compilazione di un questionario di autovalutazione sulla sintomatologia e sulla qualità della vita attuale.
Nell’esame fisico viene eseguita l’osservazione della postura del collo e della testa, l’asimmetria faciale, la presenza di segnali di flogosi (iperemia, edema), le deformazioni e altre alterazioni locali.
La funzionalità dell’ATM viene valutata attraverso i movimenti della mandibola, verificando il range articolare in ogni posizione.
La valutazione della postura in toto è importante per identificare l’associazioni dei disordini temporo mandibolari a dismorfismi come la scoliosi o l’ipercifosi. Viene valutata anche la difficoltà nella convergenza oculare, perché interferisce con la rotazione contro laterale del capo, alterando la posizione della prima vertebra e del condilo della mandibola.
La palpazione verifica la tensione muscolare, la temperatura, il dolore nei tessuti, le irradiazioni. A livello muscolare individua l’ipertono e i punti di dolore miofasciale (trigger points) dei muscoli della ATM e del collo. A livello articolare valuta in statica e in dinamica, il dolore, la presenza di deformità del contorno dei condili e i loro spostamenti durante il movimento.
Obiettivi
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Spegnere la sintomatologia dolorosa;
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Ripristinare la funzionalità dell’articolazione;
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Ridurre significativamente click articolare;
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Ridurre gli episodi di cefalea e tensioni cranio-cervico-mandibolari;
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Ridurre l’uso dei farmaci;
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Mantenere nel tempo i risultati positivi conquistati;
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Prevenire il rischio di cronicizzazione;
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Migliorare lo stato psico-emozionale.